venerdì 31 gennaio 2014

FIRENZE ANTIFASCISTA IRROMPE ALLO SPETTACOLO DI CRISTICCHI SULLE FOIBE...


da La Nazione

Scandicci (Firenze), 31 gennaio 2014 - «LA STORIA non è una fiction». Contestazione ieri sera al teatro Aurora, prima dello spettacolo di Simone Cristicchi, «Magazzino 18». Uno spettacolo dedicato alle storie degli italiani d’Istria, di Fiume e della Dalmazia, con i racconti di uomini e donne estranei in Jugoslavia, affamati e diffidati in Italia. Poco prima che lo spettacolo avesse inizio, sono entrate in sala una quarantina di persone, con il chiaro intento di contestare Cristicchi per la scelta di raccontare la vicenda degli esuli italiani. Hanno issato uno striscione, con lo slogan ‘la storia non è una fiction’.

LA SALA ha reagito, chiedendo ai manifestanti di lasciare il teatro per permettere allo spettacolo di cominciare. La situazione si è fatta tesa, dall’Aurora hanno chiamato il 112; sul posto sono arrivate diverse pattuglie dei carabinieri della compagnia di Scandicci, ma i contestatori se ne erano già andati, senza creare ulteriori problemi.

I CARABINIERI sono rimasti davanti al teatro fino alla fine dello spettacolo, per evitare ulteriori incursioni, che tuttavia non si sono verificate. Dopo l’uscita dalla galleria delle persone che erano arrivate per contestare, lo spettacolo ha potuto cominciare e si è svolto senza ulteriori interruzioni.


CRISTICCHI ha messo in scena una delle pagine più dolorose della storia d’Italia. Al Porto Vecchio di Trieste c’è un “luogo della memoria” particolarmente toccante. Ed è ancor più straziante perché affida questa “memoria” non a un imponente monumento o a una documentazione impressionante, ma a tante piccole testimonianze che appartengono alla quotidianità. Con il trattato di pace del 1947 l’Italia perse vasti territori dell’Istria e della fascia costiera, e quasi 350 mila persone scelsero di lasciare le loro terre natali destinate ad essere jugoslave e proseguire la loro esistenza in Italia. Gli esuli lasciavano le loro proprietà, in attesa di poterne in futuro rientrare in possesso: il Magazzino 18. Ma lo spettacolo ha sollevato notevoli polemiche, soprattutto tra chi sostiene che questa storia sia frutto di revisionismo. Da qui alla decisione di contestare il passo è stato breve.

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