giovedì 6 marzo 2014

FIRENZE: CASAGGì "ASSEDIA" PALAZZO VECCHIO, CONTRO IL RENZI-SHOW!





FIRENZE: CASAGGì "ASSEDIA" PALAZZO VECCHIO CON BLITZ A SORPRESA. "RENZI PASSI DAL VOTO DEGLI ITALIANI: RIDATECI LA SOVRANITA' POPOLARE". BASTA SHOW, RIPRENDIAMOCI IL FUTURO. 

Firenze, 5 marzo 2014

Quest’oggi un centinaio di militanti di Casaggì e Fratelli d’Italia hanno “assediato” Palazzo Vecchio con un blitz a sorpresa. Oggetto della manifestazione della destra fiorentina era il premier Matteo Renzi, ex sindaco della città. All’evento ha preso parola Francesco Torselli, consigliere comunale a Firenze e portavoce regionale del partito di Giorgia Meloni. In testa al sit-in uno striscione con la scritta “Rottamiamo il Renzi-Show”. Cori, fumogeni e bandiere tricolori hanno accompagnato il tutto.

“Matteo Renzi – ha dichiarato Torselli al megafono – ha utilizzato il palcoscenico di Firenze e di Palazzo Vecchio per arrivare ai vertici della politica italiana. Dietro alle battute in fiorentino e alle tante passerelle televisive si nasconde una triste realtà: il nostro premier è il terzo consecutivo Presidente del Consiglio che non viene eletto dal Popolo Italiano. Renzi, che lascia una città uguale o peggiore di quella che ha trovato, si è distinto in questi anni per assenteismo e promesse inattese, dai cento punti del suo programma ai proclami che non hanno trovato riscontro nella politica sul territorio”. 

“La nostra protesta – affermano dal centro sociale di destra Casaggì Firenze – è simbolica e importante: i problemi del paese non si risolvono con le “staffette” e i passaggi di testimone nelle segreterie dei partiti, ma con le consultazioni popolari e l’affrancamento da quei poteri forti dei quali Renzi è uomo fidato. Dietro al “rottamatore”, che ha rottamato la sovranità popolare, vi sono quei poteri che stanno delocalizzando le nostre aziende, svendendo le arterie vitali della Nazione, affossando ogni forma di sovranità. L’Italia non ha bisogno degli show di Renzi, ma di una politica che torni tra la gente, che sappia parlare di problemi reali, che sappia valorizzare il patrimonio umano e culturale del paese senza asservirsi alle logiche finanziarie di altre forze”.

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