di Giovanna Balducci (Barbadillo.it)
Centosei anni fa, con il famoso Manifesto nasceva il Futurismo, prima avanguardia artistica e culturale della storia, che rappresentò un NUOVO



L’opera giustappunto intitolata La Grande Guerra Futurista (Wold War I, Centenario 1915-1918) Italo Balbo trasvolatore: Futurismo o Fascismo? Eedita da La Carmelina Edizioni e curata dallo stacanovista del Neo-Futurismo nostrano Roberto (Roby) Guerra, vero e proprio catalizzatore di cultura in quel di Ferrara, vede la collaborazione di più teste pensanti della cultura neofuturista e neofuturibile nostrana, tra cui Graziano Cecchini papà del Rosso-Trevi, Vitaldo Conte, Sandro Giovannini, Paolo Melandri, e Antonio Saccoccio, coadiuvati nell’impresa da GIOVANI
e meno giovani, navigati lupi di mare e enfants terribles dell’avanguardia italica, tra cui il giovane rampante Luca Siniscalco.

L’opera è architettata in una serie di brevi e godibili saggi, che consegnano al lettore un fervido e conciso ensemble di ciò che fu, di ciò che è e di ciò che sarà l’Avanguardia (Da Marinetti a Tzarà, a Dalì, alle folle lisergiche di Woodstock, allo sputnik, ai sogni transumanisti), processo che ha visto un inizio con il Manifesto del 1909, ed un battesimo di fuoco nelle trincee di guerra, che ha accompagnato l’Italia durante gli anni controversi del Fascismo, ma che con contaminazioni e variazioni sul tema attinenti al tempo e allo spazio ha fatto proseliti in tutto il mondo e ancora oggi a più d’un secolo CONTINUA
ad ispirare i cuori e le menti di nuovi Ulisse dell’arte, della cultura, della vita.

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