venerdì 27 febbraio 2015

Una strana realtà...

di Elisa El Moussawi


Odiernamente ci troviamo a vivere in un mondo composto di pregiudizi e di ipocrisia.
 In seguito a questa premessa è opportuno dare una visione d'insieme su ciò che sta realmente accadendo nei nostri tempi e, in particolar modo, in seguito allo sviluppo tecnologico che ci permette sempre più di venire a conoscenza di determinati fenomeni in modo più immediato e in qualsiasi ora del giorno. Questo processo, di conseguenza, ha portato alla progressiva e continua diffusione dell'informazione.
 Ora mi viene spontanea una domanda: "si tratta davvero di informazione o forse quella che si sta riversando tra i popoli è una sorta di disinformazione?"
 Forse la risposta possiamo ottenerla semplicemente guardando la tv, piena di notiziari, leggendo qualsiasi tipo di quotidiano, accorgendoci alla fine, una sorta di contraddizione.
 Una persona cosciente che si preoccupa di conoscere il vero sa che deve fare riferimento ad altre fonti, magari più attendibili rispetto alle notizie scritte da persone o enti fortemente influenzati dai loro interessi, interessi che poi rappresentano un ostacolo per la diffusione del "vero".

 Se analizziamo un fenomeno attuale come quello dell'ISIS, possiamo vedere che l'opinione dei governi mondiali è "apparentemente" univoca, ovvero, tutti coloro che si trovano dietro il governo definiscono l'ISIS come gruppi terroristici, cosa al quanto evidente data la criminalità che ci hanno dimostrato con i loro sgozzamenti e con le loro atrocità.
 Ora, se il mondo intero è davvero contro questi gruppi terrorstici che sono ormai anni che spargono sangue e terrore nelle "terre dimenticate", come è possibile che continuano ad aumentare e a diventare sempre più forti? Forse c' è qualcuno che ammette davanti al suo popolo che è necessario agire in nome della giustizia, ma sotto sotto sono i primi veri alleati dell'ISIS?
 In realtà il mondo è diviso in due, c'è chi lì appoggia segretamente e chi si rifiuta e rende noto il suo rifiuto entrando in azione o prendendo decisioni appropriate.
 Ma perchè aiutare dei pazzi? In realtà queste persone che si arruolano, i quali si definiscono "islamici" (anche se di fatto non conoscono niente dell'Islam poichè non si può uccidere in nome di una religione, non esiste un Dio che permette tutto ciò) sono spinte da uno spirito combattivo che viene trasmesso loro dai "capi" o da "falsi sceicchi" che in un modo a noi ancora sconosciuto riescono a fare a queste persone un incredibile lavaggio del cervello.

 Ulteriori informazioni su questa individui sono disponibili grazie ad alcuni militanti degli "Hezbullah" o "partito di Dio" che ci hanno lasciato delle testimonianze sul nemico con cui hanno avuto a che fare sul campo di battaglia.
 La maggior parte dei governi occidentali, e gli stessi USA, definiscono gli Hezbullah come terroristi, in fin dei conti la resistenza è sempre stata mal vista dalle persone che comandano e che detengono il potere, la resistenza può rappresentare per loro un vero e proprio pericolo se non addirittura un ostacolo per il raggiungimento dei loro interessi.
 Il partito di Dio rappresenta la resistenza libanese di religione sciita, la quale si occupa di sconfiggere qualsiasi tipo di intrusione militare nel territorio libanese, interviene, perciò, sul fronte israeliano in caso di difesa, ma negli ultimi tempi, i militanti Hezbullah si sono anche spostati a combattere in Siria dove la stuazione è andata sempre più peggiorando, dalla nascita della protesta contro il presidente Bashar-Al-Assad fino ai giorni nostri.
 Molti ragazzi degli Hezbullah hanno affermato che quando si trovavano a dover combattere contro l'Isis, percepivano in loro un'adrenalina spaventosa, dicevano che quando i militanti del partito di Dio sparavano addosso ai terroristi, quelli sanguinavano ma continuavano a correre verso di loro come se non sentissero dolore anche se poi cadevano e morivano.
 Si è poi scoperto che viene data loro un tipo di droga molto forte che gli permette di non percepire il dolore e di continuare a combattere fino all'ultimo delle loro forze, ovvero fin quando non cadono a terra dissanguati.

 In realtà, infatti, i terroristi sono ben organizzati dal punto di vista militare e ciò significa che possiedono dei campi di addestramento che qualcuno mette a loro disposizione.
 Quest'addestramento non può essere avvenuto nel giro di due o tre anni, ma è ben chiaro ed evidente che era già tutto programmato.
 Droghe, armi, campi di addestramento, tutto questo richiede grandi somme di denaro, richiede veri e propri finanziamenti che un solo Stato non è in grado di sostenere, e ciò può essere considerata una delle tante prove per puntare il dito contro alcune potenze europe e soprattutto contro l'America.

 Ma perchè creare questo movimento terroristico e far uccidere chissà quanti civili e provocare paura anche tra gli stessi popoli che senza saperlo sono amici finanziatori dei terroristi? Per rispondere a questa domanda basta fare un piccolo salto nella storia:
 l’ 11 Settembre del 2001, una data memorabile, nessuno può dimenticarla per l'orrore che ha provocato, per i morti, per i lutti avvenuti, per i molti bambini rimasti orfani o di padre o di madre o di entrambi i genitori.

 L'attacco alle torri gemelle da parte di islamici che stranamente quel giorno riuscirono a sorvolare il cielo americano, un cielo non molto, ma estremamente controllato, non solo, quel giorno prima dell'attentato molti voli aerei furono ritardati di qualche minuto, come se volessero evitare che qualcosa andasse storto, come se tutto fosse previsto. Oltretutto gli autori di questa tragedia furono identificati nonostante fossero andati in mille pezzi (beh, non si sa mai, forse la loro carta d'identità rimase intatta). L'importante, però, è che i terroristi fossero islamici e ciò bastò al governo americano per giustificare la guerra in Afghanistan che fu iniziata il 7 ottobre 2001 ed è tutt'ora in corso.

 L'allora presidente Usa, George W.  Bush giustificò l'invasione dell'Afghanistan, nell'ambito del discorso sulla guerra al terrorismo seguito agli attentati dell'11 settembre 2001, con lo scopo di distruggere al-Qaida e catturare o uccidere Osama Bin Laden.
 Il 20 marzo del 2003 la coalizione americana invase l'Iraq perché, come spiegò nel 2003 Bush, l'intento dell'operazione militare era di "disarmare l'Iraq, liberare i suoi abitanti e difendere il mondo da un serio pericolo anche se nel frattempo furono uccisi almeno 134 mila civili iracheni, un numero almeno quattro volte superiore di iracheni in anni di continua instabilità.

 In realtà però non si trattò di una guerra contro il terrorismo o una guerra in nome della libertà come dissero la maggior parte dei notiziari ma si trattò di una "guerra del petrolio".
 Il petrolio, una risorsa preziossissima che però sembra quasi stia per esaurirsi, una risorsa per cui il governo americano non ha risparmiato neanche i suoi cittadini, quindi figuriamoci se avesse avuto pietà per i non americani.

 I Paesi Arabi hanno immense riserve petrolifere e stranamente vengono sempre presi di mira e la guerra in questi territori è sempre stata definita "giusta" .
 Alla base di tutto ciò ci sono quindi questioni di politica, di potere, di denaro. Ma i soldi sono uno strumento, non un fine. Sono un mezzo per avere quelle comodità che ci rendono piacevole quest'avventura che è la vita.

 Calpestare la dignità umana, accettare di mentire a intere generazioni sporcandosi del sangue di altre, non voler sapere la verità per paura sono le tipiche proprietà degli esseri vigliacchi che non meritano neanche di essere considerati umani.

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