Quella
di ieri sera a Casaggì è stata una serata come non se ne vedevano da un
po' di tempo. Centinaia di persone hanno preso parte al secondo
compleanno, seppur con due mesi di ritardo, della sede di via Frusa: un
avamposto che abbiamo costruito con le nostre mani mattone su mattone,
che abbiamo presidiato e difeso giorno per giorno, che vogliamo far
essere - come dimostrato ieri - il punto di riferimento quotidiano di un
mondo umano e politico.
Gli Ennessepi, uno dei gruppi
più interessanti del panorama musicale identitario, non hanno deluso le
attese, regalando momenti indimenticabili ai presenti. Il cammino delle
Comunità che hanno reso possibile questo evento è ormai diventato uno
solo, nella consapevolezza che solo unendo le migliori energie militanti
si possono ottenere risultati tangibili ed essere la prima linea di un
progetto nuovo e rivoluzionario.
Tra pochi giorni, a Firenze, si
terrà un processo che vede imputati molti nostri militanti, accusati
penalmente per aver affisso qualche manifesto su una scuola.
Evidentemente, a Firenze, qualcuno è infastidito dalla nostra presenza.
Ed ha ragione, perché diamo fastidio, non solo politicamente. Le idee
che camminano su solide gambe danno sempre fastidio a chi non può
averne. Il sorriso libero di chi ha imparato a sognare è uno schiaffo in
faccia alla tristezza di chi passa la vita ad obbedire. Il coraggio di
chi ha saputo schierarsi è un'insopportabile provocazione per chi si
nutre di viltà. E allora cantiamo e sorridiamo sui vostri processi,
sulle vostre morali, sui vostri giornali, sulle vostre vite vuote, sui
vostri sissignore, sulle vostre misere scuse. Perché la nostra gente
"non piega la schiena, se non quando serve un po' di umiltà". Siamo la
meglio gioventù.
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