di Romana Fabiani (Secolo d'Italia)
Far rientrare in
patria i 22 tifosi laziali ancora in carcere in Polonia dopo l’arresto
(e il fermo di 139 italiani) seguìto agli scontri durante la partita del
Legia con la squadra romana. È questo il senso dell’appello traversale
dei gruppi parlamentari che hanno chiesto al governo di informare il
Parlamento dopo i ritardi con cui il ministero degli Esteri e
dell’Interno si sono mossi. Solo oggi il ministro Bonino riferisce di
aver parlato con il suo omologo polacco. È stata Giorgia Meloni ha
ottenere l’informativa in aula del viceministro degli Esteri Marta Dassù
perché «la vicenda esula da questioni sportive e tocca la dignità
nazionale», ha detto la parlamentare di Fratelli d’Italia, che fin da
subito ha seguito la vicenda. Di ora in ora emergono video e
testimonianze che rendono chiara la gravità della situazione e il
comportamento «indegno» delle forze di polizia polacche, ha detto la
Meloni intervenendo in aula dopo che il viceministro degli Esteri ha
assicurato l’impegno del governo e riferito che i connazionali
trattenuti in Polonia «sono stati trattati malissimo, con pochissimo
cibo e acqua da parte delle autorità competenti». È una vicenda
«inaccettabile, un’altra spia sulla scarsa credibilità internazionale
della nostra nazione, 140 cittadini italiani privati della libertà,
senza cibo, senza acqua, donne, minori, disabili… Tutti fermata in una
vera e propria retata preventiva», ha detto il capogruppo di Fratelli
d’Italia, «noi condanniamo la violenza negli stadi, ma anche il sopruso e
la violenza di Stato. Dov’era la rappresentanza delle nostre forze
dell’ordine durante la partita? Tra le ipotesi di reato c’è quello di
“schiamazzo”…», ha aggiunto prima della richiesta che il premier Letta
nella sua prossima visita in Polonia chieda conto di quanto accaduto.
Tutti i gruppi (dal
centrodestra a Sel) hanno concordato sul fatto che nessuna violenza di
massa è stata commessa dai tifosi e che le forze dell’ordine polacche
hanno agito in modo arbitrario anche se sul fronte degli scontri negli
stadi non si deve abbassare la guardia. Nel suo intervento Barbara
Saltamartini del Nuovo centrodestra ha insistito sulla necessità di
chiarimento sulla negazione dei diritti dei nostri connazionali. «Chi ha
sbagliato deve pagare e condanniamo le violenze, ma siamo in presenza
di una vera retata, e ci sono stati dei ritardi», ha detto Luca
D’Alessandro di Forza Italia. Nicola Molteni della Lega ha ricordato
anche il caso dei due marò ancora in India dopo quasi due anni e la
pessima gestione del caso kazako da parte del governo italiano. Il
vendoliano Filippo Zoratti ha sottolineato, tra l’altro, che in
occasione della partita di andata che si è svolta a Roma l’atteggiamento
della polizia italiana è stato molto diverso. Fin troppo tollerante.
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