mercoledì 10 settembre 2014

“Il capitalismo capitale”: chi c’è dietro il sionismo dilagante...


di Pier Francesco Miccichè (L'intellettuale Dissidente)
Attestano i semiotici della lingua latina che l’etimologia del termine “pecunia” derivi da “pecus” ossia “pecora”; ciò perché in tempi remoti possedere un nutrito bestiame (con la produzione di tessuti e prodotti alimentari di ogni tipo) era spesso sinonimo di significativa ricchezza. Sembra incredibile quanto una simile identità, possa, sebbene con svariate considerazioni e una struttura macroscopica annessa, rappresentare ancora oggi una verità. Già, perché a cavallo tra settecento e ottocento uno dei primi membri dello storico casato ebreo dei Rothschild, Nathan cominciò ad accumulare denaro proprio con un industria tessile di lana e derivati, generando in pochi anni, con una serie di geniali strategie, un impero economico tutt’ora egemonico nell’intero globo. Pare che persino il Duca di Wellington non avrebbe mai potuto finanziare la spedizione anti-napoleonica di Waterloo senza I PRESTITI delle banche Rothschildiane. Eppure a molti, il nome Rothschild può sembrare sconosciuto: come è possibile che la famiglia più ricca e potente al mondo non venga nominata nemmeno una volta al mese in un qualsiasi servizio del telegiornale nazionale? Non “sufficientemente” ricchi, o forse protagonisti solo di investimenti lontani dal bel paese? Nemmeno per sogno. Fra le sole banche italiane nel controllo diretto o indiretto dei Rothschild ci sono: BNL, Gruppo Intesa San Paolo, Banca Popolare di Lodi, Monte dei Paschi di Siena,Gruppo Santander, Carige, Banca Popolare di Milano, Banca Popolare di Bologna e Ferrara, Credem, Banco di Napoli, Banca Popolare Sant’Angelo, Banca Popolare di Verona etc etc…(I quali istituti di credito, insieme, controllano la quasi totalità della Banca d’Italia).
 E le grandi banche, si sa, sono i primi fornitori di maxiprestiti alle più grandi “aziende” di informazione. Ecco allora che una larghissima parte dei media e dei servizi di comunicazione mondiale fanno capo allo stesso nome: CBS, NBC,ABC, BBC, RAI, New York Times, Washington Post (per un lungo periodo), buona parte di Yahoo!, persino Facebook (Uno dei capi è Jeff Rotschild), la British Telecom, la Deutsche Telecom, la France Telecom, l’Alcatel, la Tiscali. E come potrebbe mai un servizio di informazione, svelare brogli e segreti dei propri principali finanziatori?  E che dire poi del raggio di potere che si estende anche alla Unilever? Un nome che a primo acchito può dire davvero poco, ma che se fate bene caso alle etichette scoprirete essere una marca che possiede, da sola, la pressoché totale egemonia dei prodotti per l’igiene di ogni tipo. È la famiglia tedesca-giudaica ad aver fondato, per conto della “pedina” Rockefeller, la Esselunga; ed è la stessa famiglia a controllare il tesoro Vaticano dal 1823 e a produrre alcuni tra i più costosi vini al mondo. Per non parlare di colossi della finanza e del mercato su cui, in modo più o meno diretto, il casato dello scudo rosso possiede una significativa fetta di potere: Luxottica, Barilla, British Petroleum, British American Tobacco, Finmeccanica, Aventis, Lipton, Algida… Inutile e ridondante aggiungere altri vuoti elenchi: per la lista completa rimando semplicemente al sito web della famiglia. Sembra incredibile ma sino al 2004 sono stati sempre i Rothschild a decidere due volte al giorno dal 1919, il prezzo dell’oro, essendone fra i maggiori possessori al mondo.
Possibile che chi sta a capo di un impero del genere non abbia interesse a determinare le strategie politico-economiche, specie quelle occidentali? No. Ed ecco infatti che si scopre senza eccessiva difficoltà che la famiglia dei Rothschild ha un importante quota (e dunque un importantissimo peso nelle decisioni) oltre che di quasi tutte le banche nazionali anche della Federal Reserve statunitense e della Banca Centrale Europea. Non sono pochi a sostenere che persino l’euro-panico scoppiato in Grecia, e addirittura l’intera crisi economica del 2008 sia stata in qualche modo “organizzata” e controllata dal casato ebreo. Non solo: perché la sorte di guerre “interessate” economicamente (praticamente tutte), non può che dipendere dai grandi finanziatori per l’acquisto di armamenti e per I PRESTITI legati al periodo pre e post-bellico. Edmond de Rothschild fu uno dei principali sovvenzionatori del movimento Sionista sin dal 1882, e così la sua intera discendenza. Ci chiediamo ancora come mai il sistema media/capitalistico sostiene la causa Israeliano-semita piuttosto che quella Palestinese? È forse un caso che le sole nazioni al mondo a non possedere sul proprio territorio una banca Rothschildiana sono quelle che -con mezzi più o meno condivisibili- resistono all’imperialismo capitalista dominante (Iran, Siria, Nord Corea, Islanda, Cuba)?
L’Italia rappresenta, a tutt’oggi, una delle principali roccaforti de “ La Famiglia”.  A fare da “portavoce” in Italia per il casato tedesco è soprattutto Carlo De Benedetti, finanziatore, fra gli altri, di PD e IDV; e attorno a lui e ad altri “bracci destri” girano la maggioranza dei volti noti della politica italiana, nessun partito escluso. Eppure, di una dittatura invisibile che resiste da oltre due secoli si continua a parlare quasi solo nei giornali e programmi complottisti, spesso bacino di false informazioni. Auctoritas, non veritas facit legem scriveva un quasi profetico Hobbes nel “Leviatano” quasi quattrocento anni fa. Oggi, l’Auctoritas, ha il volto del capitale in mano a pochissimi.

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