di Emanuela Fontana (Il Giornale)
Il sindaco di Roma sposa la trovata-choc del Viminale: "Fino a 30 euro al giorno per accogliere figli di stranieri"
Roma - Con i centri per clandestini occupati all'eccesso, quelli per i minori che non si trovano e un numero di sbarchi che non accenna a diminuire, al ministero dell'Interno stanno pensando a una soluzione estrema: proporre alle famiglie l'accoglienza degli extracomunitari in casa.
Trenta euro al giorno per ospitare un rifugiato. Bambino, ma anche adulto. Il rimborso è pagato dello Stato, ed è pari al costo medio di un immigrato nelle strutture di accoglienza del Paese. L'idea sta già sollevando un vespaio di polemiche: molte famiglie bisognose potrebbero accettare la proposta per arrivare alla fine del mese con un quasi stipendio (900 euro) pagato con le finanze pubbliche. Il problema dell'immigrazione non si può risolvere con un affitto di Stato. Chi controllerà le famiglie accoglienti è un altro quesito che si pone. Comunque il progetto ha già un luogo pilota da cui partire.
La proposta è stata rivolta dal sottosegretario all'Interno Domenico Manzione al sindaco di Roma Ignazio Marino, che l'ha accolta con entusiasmo. Roma potrebbe quindi essere la città pilota di un piano di accoglienza casalinga dei rifugiati estendibile a tutta Italia.
La prima emergenza, si è convenuto, riguarda i minori. I ragazzi non accompagnati, che arrivano sui barconi senza genitori, stanno aumentando fino a raggiungere cifre ingestibili: secondo i dati di Amnesty International , su 59.400 migranti sbarcati dal primo gennaio al 22 giugno 2014, più di 9.300 erano minori, dei quali oltre 6.000 non accompagnati. Significa che ogni mese arrivano in Italia dal mare mille bimbi senza genitori, 30 al giorno. I Paesi di origine sono in prevalenza l'Eritrea, la Somalia e l'Egitto. I ragazzini scappano da guerre o da Nazioni dove una bocciatura a scuola significa il servizio militare a vita.
A Roma arrivano tramite passeur di terra, più spesso attraverso associazioni che cercano di condurli in comunità per minori.
Molti da Roma, attraverso altri «Caronti» a pagamento, raggiungono il Nord Europa, o sono trascinati nella rete del lavoro nero, soprattutto nel settore ortofrutticolo, e della prostituzione, a partire dalle stazioni della Capitale.
Il progetto romano prevede quindi l'accoglienza a pagamento da parte delle famiglie in prima battuta dei minori, ma non in via esclusiva: «Insieme al sottosegretario Manzione - ha spiegato ieri il sindaco Marino - abbiamo immaginato la proposta che oltre all'affido di minori, ci possa essere l'affido alle famiglie anche degli adulti, con una partecipazione economica da parte del governo di 30 euro al giorno per l'ospitalità di un migrante adulto nelle nostre città».
In questo momento a Roma sono assistiti 5.112 immigrati tra richiedenti asilo e rifugiati. Marino ha aggiornato i dati sugli ingressi illegali in Italia dopo aver partecipato al vertice di martedì sull'immigrazione al Viminale: a dicembre si teme di arrivare a livello nazionale a quota «150mila»: «Pensiamo che senza alterare il bilancio dello Stato, perché i soldi investiti per ogni migrante sono 900 euro al mese - ha insistito - il fatto di poterli affidare a una famiglia che decide di ospitare un migrante possa creare una situazione di maggiore integrazione sociale». Come avverrà la scelta delle famiglie che eventualmente si proporranno per l'ospitalità è questione tutta da definire. Le prime polemiche non sono tardate: «Lo Stato italiano - scrive su Facebook Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia - non ti dà 30 euro al giorno per mantenere tuo figlio se è disoccupato. La mia proposta è: la Ue paghi l'accoglienza». I 900 euro al mese vadano «alle centinaia di migliaia di italiani disperati». Così si rischia di scatenare, avverte l'ex sindaco Gianni Alemanno, «una guerra tra poveri. Il governo punta sulla disperazione delle famiglie che non riescono ad arrivare alla fine del mese».
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