da Rai News 24
Uomo e
donna. Presto, in Germania, concetti superati: la definizione del sesso
sara' facoltativa e nell'atto di nascita, ove fosse 'indeterminato', se
ne potra' omettere la precisazione e lasciar vuota la casella. Accanto
ai classici 'm' o 'f' potrà eventualmente figurare una 'x' per indicare
il genere 'intersessuale'.
Lo
prevede una legge varata dal governo tedesco a maggio, che entrera' in
vigore il primo novembre e che fa della Germania il primo paese europeo a
decidere un tale cambio paradigmatico. Finora l'Australia era il solo
paese al mondo ad avere introdotto una normativa del genere.
La
legge è passata in sordina e a richiamarvi l'attenzione è stata la
Suddeutsche Zeitung (SZ) in un articolo venerdi', ripreso ora dal
settimanale Focus, che ne sottolinea la portata storica per la societa'.
E' una ''rivoluzione giuridica'', finora la legge parlava ''solo di
uomini e donne, e basta'': ora, scrive, ''c'e' anche un 'sesso
indeterminato', la cosa potrebbe creare dei problemi in alcune
situazioni''.
A
richiamare l'attenzione del quotidiano è stato un articolo pubblicato
della Rivista per il diritto di Famiglia (FamRZ) che parla della nuova
legge e della nuova figura del ''sesso indeterminato''. L'individuo
'intersessuale', classificato cosi' alla nascita, potra' successivamente
decidere se registrarsi come 'm' o 'f', oppure anche rimanere tutta la
vita senza una specificazione del sesso.
I
giuristi parlano di una nuova figura, ''uno status specifico'': non
dicono ''terzo genere'' ma di fatto, scrive il quotidiano liberal di
Monaco, ''di questo si tratta''. Fin qui tutto bene ma i problemi
cominciano con i documenti: passaporti, carte di identita', visti, ecc.
che non prevedono altri codici oltre a 'f' e 'm'. La FamRZ propone di
introdurre per i documenti personali la 'x', da affiancare al sesso
maschile e al femminile, per indicare il genere 'intersessuale'.
Con la
nuova legge il legislatore tedesco ha reagito a una sentenza della Corte
costituzionale che ha riconosciuto come espressione dei diritti della
personalita' la distinzione fra il sesso ''percepito e vissuto''. Il
nuovo diritto, precisa la SZ, riguarda la ''intersessualita''', diversa
dalla "transessualità". I transessuali sono persone con un sesso
definito, maschi o femmine, che si sentono pero' appartenere all'altro
sesso e come tali voglio essere riconosciute.
Gli
intersessuali sono invece persone che non hanno precise connotazioni
fisiche sessuali e sono comunemente definiti 'ermafroditi'. Citando
l'esperto Wolf Sieberichs, la SZ scrive che con la nuova legge
potrebbero pero' insorgere problemi di vario genere: ad esempio per le
unioni dello stesso sesso, previste appunto solo per persone dello
stesso sesso: che significa questo?, si domanda.
Che le
persone con sesso indeterminato potranno stringere un'unione solo con
persone di genere altrettanto indeterminato? Tutti aspetti questi che
tocchera' al Parlamento o alla Corte costituzionale chiarire: è
necessaria una ''ampia riforma'', ha annunciato al giornale il ministro
della Giustizia, Sabine Leutheusser-Schnarrenberger, del partito
liberale (Fdp). Ma non finisce qui: la rivoluzione giuridica porterebbe
con sè anche un rivoluzionamento semantico del linguaggio.
''La
dualita' linguistica della nostra societa' è finita'', d'ora innanzi si
puo' rinunciare - propone Siebrichs - ai titoli di genere: in una
lettera o un certificato non bisogna per forza indicare prima del nome
'Signore' o 'Signora', se ne potrebbe benissimo fare a meno se
l'interessato è d'accordo.
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