Marco Petrelli intervista Pietrangelo Buttafuoco...
Ciò che emerge dall'intervista è un'immagine piuttosto confusa del
nostro Paese nell'ambito delle relazioni internazionali. L'Italia,
secondo il giornalista catanese, mancherebbe di autonomia decisionale e
di autorevolezza nei confronti degli interlocutori alleati o no.
Che idea si è fatto del caso Ablyazov?
Sospetto che la questione sia solo un regolamento di conti. Dal
Kazakhistan deriva il nucleo centrale del gasdotto russo. L'Italia, con
Berlusconi, scelse questa opzione. Fu conveniente perché dimezzò i costi
ma agli alleati americani non è andata giù. Hanno perso molti soldi nel
mancato affare.
Alfano dovrebbe dimettersi secondo lei?
E dunque anche Bonino? E poi i vertici delle amministrazioni? Vedrà che
finirà con una relazione esauriente e chiara in un punto: farla pagare
ai sottoposti.
E' forse mancato un coordinamento tra Viminale e Farnesina?
Non ho idea. Non voglio neppure farmela.
Cosa ne pensa di Emma Bonino agli Esteri?
E' un ottimo ufficiale di collegamento tra la colonia Italia e il Pentagono
Che impressione si è fatto della politica estera italiana?
La Farnesina ha collezionato tutta una serie di gaffe. Ancora prima dei
marò c'è la vicenda di Mario Vattani, il diplomatico richiamato da Osaka
perché colpevole di lesa canzone quando il governo del Giappone
dimostra considerazione e stima per lo stesso, uno dei pochi in grado di
conoscere a fondo Tokio e tutte le complessità del mercato nipponico.
Dalla vicenda dei due marò a oggi si aggiunge, passando per la
tragicomica vicenda del presidente della Bolivia cui l'Italia, l'effetto
di un cancro conclamato. Quello di non avere sovranità politica.
Perché?
L'Italia è un'espressione geografica. Tutto qua.
Turchia ed Egitto: secondo lei le rivolte dei due paesi sono simili quanto a contesto e modalità?
No. In Turchia c'è una vivacità di ambiente cosmopolita che l'Egitto non
ha. Quest'ultimo è più facile preda delle influenze straniere, sia nel
versante dei buoni, sia in quello dei cattivi.
Come dovrebbe comportarsi l'Italia nelle sue relazioni con Ankara e Il Cairo?
Come uno stato sovrano la cui politica estera è dettata dagli interessi nazionali.
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