di Barbadillo.it
Una pagina facebook appena nata a presa d’assalto in poche ore, una
uscita pubblica in programma per giovedì a Roma sullo stile dei
Veilleurs e la prima maglietta ufficiale. “Manif pour tous” sbarca in
Italia. Non (solo) in segno di solidarietà alla “primavera francese” che
si sta consumando oltralpe contro la legge Taubira e che sta
risvegliando la volontà di partecipazione di gran parte dei giovani
francesi che occupano da mesi le piazze contro le politiche antisociali
del governo Hollande. Ma proprio perché anche in Italia, come denunciano
i promotori, sarebbe in atto un tentativo analogo non solo di
liberalizzazione del matrimonio per le coppie omosessuali ma anche
l’eventualità di un vero e proprio reato d’opinione dietro le norme sul
contrasto all’omofobia.
Come spiegano i fondatori del sodalizio italiano nel comunicato, «il 18
giugno 2013 è stato avviato l’iter legislativo al Senato della
Repubblica sulla proposta di legge per l’accesso al matrimonio da parte
delle coppie formate da persone dello stesso sesso (chiamata “Matrimonio
egualitario”). Inoltre, nel cassetto c’è anche quella della
Modificazione dell’attribuzione di sesso». Il punto delicato, assieme a
questo, riguarda proprio «la discussione della legge in “Contrasto
all’omofobia e alla transfobia” proposta dal deputato Ivan Scalfarotto
(Pd) come integrazione della Legge Mancino Reale» che istituisce «tra i
reati che persegue, il crimine legato alla discriminazione di genere,
punendolo con il carcere. È quindi una vera e propria legge bavaglio».
Bavaglio per un motivo in particolare: «Se pubblicamente si dichiara che
il matrimonio tra persone dello stesso sesso non sia paragonabile a
quello tra uomo e donna (sulla proposta di legge giocano sul concetto di
“idee fondate sulla superiorità”)», potrebbe accadere che questa
affermazione potrebbe «essere benissimo letta come una discriminazione,
se non addirittura un incitamento alla violenza, verso le persone
omosessuali, cosa che può portare al carcere fino a quattro anni». Un
po’ come già accade in Francia, dove episodi di censura (e anche di
violenza) delle forze dell’ordine contro manifestanti pacifici di Manif
pour tous hanno richiamato l’attenzione delle stesse istituzioni
europee.
Secondo l’associazione «è chiaro che questa prima proposta è un cavallo
di troia per far passare senza troppa fatica le altre due proposte di
legge, compresa l’adozione da parte delle persone dello stesso sesso.
Nella proposta di legge sul “Matrimonio egualitario” c’è l’esplicita
volontà di sostituire le parole “marito e moglie” con la parola
“coniugi”. Insomma, una vera decostruzione di ciò che da sempre ed in
tutte le culture è stato considerato il cardine della società umana, la
famiglia fondata tra un uomo ed una donna». Per protestare contro tutto
questo si sono dati appuntamenti giovedì a Montecitorio dove, a partire
dalle 19, «verrà distribuita a tutti i partecipanti una candela da
utilizzare durante la veglia, come richiamo a non spegnere la propria
coscienza». Inoltre i promotori consigliano «di portare anche un
bavaglio, a ricordare che la libertà di pensiero e di parola può sempre
essere a rischio».
L’obiettivo di Manif pour tous, insomma, è quello di far nascere anche
in Italia un fronte laico, trasversale e apartitico – proprio come il
fortunato modello francese al quale partecipano anche tanti esponenti
stessi della comunità omosessuale – a difesa non solo del concetto di
famiglia ma anche dell’impianto sociale che da questa proviene.
Nessun commento:
Posta un commento