di Desiree Ragazzi (Secolo d'Italia)
La meraviglia di
scoprire a 93 anni YouTube e l’emozione di ritrovarsi in un filmato di
guerra del ’42. È una bella storia familiare quella che ci racconta
Fausto Brambilla dalle pagine del Corriere della Sera. Narra dell’incontro di due mondi: uno proiettato al futuro e l’altro ripiegato alla memoria.
Quello di YouTube
nato solo otto anni fa che insegue miliardi di click e quello di un
anziano signore, suo padre, “confinato” da quando le forze l’hanno
abbandonato nello spazio di casa, che vive tra quotidiano e passato. E
guarda caso lo strumento che lo aiuta a riappropriarsi di alcuni
scampoli di vita trascorsa è un tablet piccolo e luminoso. «Papà,
quello, questo è un piccolo computer», «Ma dai? – dice lui – Quella roba
lì piccola e piatta un computer?», «Sì, basta scrivere il nome di
quello che vuoi cercare e lui lo trova». E così inizia un gioco che lo
porterà tra una curiosità e un’altra a scoprire un video anonimo del ’42
di soldati in partenza dalla caserma di Novara.
La ricerca inizia
su Google. «Scrivi campagna di Russia», dice Francesco Brambilla a suo
figlio. Ed ecco paginate intere e migliaia di siti. Ne viene scelto uno:
tanti volti e tanti nomi. Poi un’altra ricerca, anche questa fortunata.
Ci sono nomi, date di nascita, ricordi che riprendono forma e sostanza.
«Sono l’unico a essere tornato vivo del mio paese», Bellinzago Lombardo
un paesino della campagna milanese. «Non ho mai sparato un colpo –
dice – non ho mai pensato di poter uccider un uomo». Poi un’altra
richiesta: «Prova con Sforzesca, la mia divisione». La data è 1942. Dopo
alcuni giri e la visione di alcuni filmati, ecco arriva quello giusto.
L’inquadratura mostra la scritta “Caserma Passalacqua”. È l’inizio di
un viaggio che lo porterà a settant’anni prima. «È la mia – dice
l’anziano signore al figlio – Quella di Novara, sono partito da lì,
riconosco il cortile, era tutto circondato da alberi». Le immagini
scorrono, poi una carrellata di soldati seduti.
E poi la gioia
esplode al minuto 1 e 35″. «Papà ma quello sei tu», dice il figlio. «Io?
Dove?», «Sì, eri tu, sei uguale a quelle foro che mi hai fatto vedere
tante volte». Torna indietro, rivede le immagini scorrere. E poi la
conferma del papà: «Sì, sono io». E ancora una carrellata di immagini,
con il cursore che va avanti e indietro. L’emozione è tanta. «Ho visto
qualcosa – confessa l’anziano signore – che non mi uscirà più dalla
mente». E poi la considerazione finale di Fausto Brambilla:
«Settant’anni dopo. In mezzo la vita normale di un uomo comune:
Francesco Bra mbilla, da sempre per tutti Mario, classe 1920, caporal
maggiore del 54° Reggimento Fanteria. Un uomo normale con una storia
speciale, che grazie a YouTube vivrà nel futuro».
E nella memoria
di tutti noi. Grazie Fausto per averlo condiviso con tutti noi. Per una
volta dalle pagine di un quotidiano si legge una storia che sa di
famiglia e di buoni sentimenti.
http://www.youtube.com/watch?v=RlAPIA4FSKQ
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