di Emanuele Ricucci (tratto da Barbadillo.it)
Così ti trovi a
scrivere. Da inerme spettatore. Sai che l’unico gesto utile è la
solidarietà che nasce nel profondo delle corde dell’anima. Sai, in ogni
caso, che essa non può bastare. Partecipai come soccorritore a L’Aquila.
Ad oggi la vita mi impedisce di farlo in Sardegna. Nella profondità dei
miei pensieri capisco che questo si, sarebbe stato utile. Mi trovo a
scrivere. Tristissimo. Ferito dentro. Si, nel 2013, mi sento abbattuto
da italiano. Non ho legami con la Sardegna, ne personali ne d’amicizia,
se non quello di fratellanza che sorge dall’appartenenza allo stesso
popolo; una connessione ideale, a questo punto riscopertasi profonda,
con un popolo che ha la pelle dura. Le fiamme d’estate. L’acqua in
inverno. Incendi ed alluvioni. Questa volta potente. Troppo. Che serve
il mio paese facendo giurare fedeltà ad una Repubblica che, ad oggi,
disconosce, dimentica i suoi figli, ai migliori ragazzi della sua terra,
così controversamente unita al senso d’Italia, al grido di “Avanti
Forza Paris”. Avanti, tutti insieme.
Così mi piace
identificare il popolo sardo. Così mi piace vivere quel senso di
coesione marmorea che inquadra gli italiani. Così L’Aquila, l’Irpinia,
L’Umbria. Così i montanti, lenti e pesanti, assestati dalla storia e
dalla natura ai fianchi della nostra terra. Così, oggi. Olbia. La
Sardegna.
Questo siamo. Rughe
in volto. Instabili come molecole spinta da energia. Ma forti fratelli
che rispondono agli squilli di tromba. Alle urla. In Italia, la
cavalleria alleata arriva sempre. Poi le lamentele, gli scandali, la
corruzione. Le risate e gli affari. Le poltrone e la mancata
organizzazione. La speculazione e l’ipocrisia. Ma quando la terra trema,
in quel secondo. Quando l’acqua scorre, vomitando fango. La forza del
mio popolo esce prorompente. La stessa che compone un’identità
impercettibile ma reale. La stessa dei nostri nonni nel ricostruire la
loro dignità e le mura di un paese di collina dopo la pioggia di bombe.
Mi rivolgo alle
istituzioni. Quelle. Non scappate. Non vi nascondiate. Siete tutori e
rappresentanti del nostro popolo. Sempre. Anche quando vi è dura o
scomodo pensarlo. Anche ora sia rabbia e sdegno, per voi. Anche ora si
invochino i migliori principi della moderna democrazia. Anche ora si
vada incontro ai tempi che cambiano. Anche ora sia Lutto nazionale.
Dignità nazionale. Legame nazionale. Fratellanza Nazionale.
Forza Sardegna. Non c’è montagna che non sappiate scalare. “Avanti Forza Paris”.
Firmato Un fiero italiano
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