di Mauro La Mantia (barbadillo.it)
Alla notizia di una nuova mobilitazione studentesca nazionale, indetta
per oggi, in molti si aspettavano le solite manifestazioni nelle città
italiane egemonizzate dai centri sociali: bandiere rosse, vecchi cori
sessantottini riadattai, prime file di studenti con i caschi, scontri
con la polizia. E le ormai immancabili maschere di V per Vendetta, con
il povero Guy Fawkes (ribelle e martire cattolico) arruolato a sua
insaputa dagli antagonisti di sinistra.
Invece oggi è successo qualcosa di inaspettato. Migliaia di studenti in
tutta Italia hanno aderito all’appello lanciato da “Rotta di
Collisione”, il nuovo coordinamento slegato da partiti e sindacati che
riunisce le sigle studentesche identitarie. Appello che invitava gli
studenti a ribellarsi contro le politiche d’austerità del Governo Letta,
sottomesso come quello Monti ai diktat europei, che colpiscono in
primis la cultura e la formazione quindi il futuro delle giovani
generazioni.
Una rivolta generazionale ancorata però ai principi identitari, alla
difesa della sovranità nazionale e della comunità. Per questo gli
studenti scesi in piazza a Roma, Palermo, Torino ed altre città hanno
sventolato soltanto i tricolori, unica bandiera in grado di unire gli
studenti, oltre le appartenenze politiche e geografiche, e rappresentare
questi valori. E per sfidare lo strapotere delle lobby bancarie, che
impongono ai governi queste folli politiche economiche e sociali, gli
studenti hanno scelto di indossare le maschere di Capitan Harlock il
pirata ribelle, tornato in auge per l’atteso film di gennaio, che sfida
l’apatia e l’indifferenza della gente lottando da solo contro chi vuole
saccheggiare il pianeta Terra. Manifestazioni intransigenti nei
contenutiche però non sono sfociate nei soliti scontri troppe volte
visti nelle piazze, nocivi per l’intero movimento studentesco.
La mobilitazione di oggi (“Le scuole crollano, gli studenti no”) è stata
anche incentrata sulla irrisolta questione dell’edilizia scolastica.
Attraverso l’hashtag #lescuolecrollano, gli studenti di “Rotta di
Collisione” hanno denunciato nei giorni scorsi lo stato di degrado delle
scuole italiane, da nord a sud. Da qui la richiesta al Governo di
ammodernamento e messa in sicurezza degli edifici scolastici. Tra le
rivendicazioni anche l’aumento del numero dei rappresentanti di
istituto, la lotta al caro-libri, la riforma della classe docente ed in
generale maggiori investimenti sulla scuola.
A Roma il Ministero dell’Istruzione di Viale Trastevere è stato
assediato pacificamente da oltre mille studenti, a Torino un gran corteo
ha attraversato le vie della città sfidando la neve e la
contromanifestazione dei centri sociali, a Palermo oltre cinquemila
studenti hanno letteralmente invaso il centro della città con blitz e
flash mob davanti i palazzi delle istituzioni. E in altre città si sono
svolti sit-in, assemblee e volantinaggi. «Rappresentiamo una generazione
stufa di combattere contro i mulini a vento. Sappiamo chi sono i nemici
dell’Italia e siamo pronti a smascherarli» dicono gli studenti di
“Rotta di Collisione”. Sembra quindi essere rinato in Italia un
movimentismo studentesco identitario e non omologato. Non si vedeva da
anni.
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