di Geza Kertezs (barbadillo.it)
No Muos contro No Muos? A quanto pare sì, dato che il“Movimento No Muos”
ha organizzato dei presidi contro la manifestazione apartitica indetta
sabato pomeriggio a Palermo dalla “Rete No Muos”. Una decisione che ha
suscitato l’indignazione dell’opinione pubblica come si può leggere nei
numerosi forum sul web, dove in tanti stigmatizzano l’idea della
contromanifestazione su un tema – l’opposizione all’installazione dei
sistema radar Usa – considerato patrimonio di tutti i siciliani.
Ma andiamo con ordine. «Dietro la decisione di porre un muro tra le
diverse sensibilità di chi si oppone all’installazione delle mega
antenne militari sul territorio di Niscemi, c’è la volontà,
assolutamente non celata da parte del “Movimento No Muos” (connotato
ormai a sinistra, ndr), di capitalizzare le voci di una protesta che
dovrebbe avere per la sua natura territoriale “un valore assolutamente
trasversale e unitario”. Così gli organizzatori della “Rete No Muos”
rispondono a chi invita ad opporsi alla manifestazione organizzata per
sabato a Palermo. Un tentativo monopolizzante confermato nel testo
dell’invito a contro-manifestare lanciato su Facebook dal Movimento. Si
legge infatti: «Nel rispetto della nostra storia e del nostro percorso
politico, pretendiamo quindi che nel corteo non siano utilizzati i
nostri simboli e le nostre bandiere. Invitiamo la stampa – viene
puntualizzato – a non utilizzare immagini di repertorio delle
manifestazioni NO MUOS per pubblicizzare l’evento del 30».
Ed è appunto il rischio di strumentalizzazioni politiche che ha portato
le sigle aderenti alla “Rete No Muos” a indire una manifestazione in cui
la presenza di vessilli partitici è assolutamente bandita. Un’opzione
che, stando a quanto riferiscono gli organizzatori del corteo di sabato,
è maturata dopo la scarsa partecipazione popolare della manifestazione
indetta a Palermo il 28 settembre. Evento, nel quale, l’eccessiva a
presenza di bandiere chiaramente connotate, è stata ritenuta
imbarazzante dagli stessi abitanti di Niscemi.
Spiega infatti Stefano Di Domenico, portavoce della Rete No Muos:
«Quello di sabato sarà un corteo pacifico e gioioso, senza l’esposizione
di bandiere politiche, partitiche o sindacali. Questo sarà proprio il
tratto distintivo rispetto ad altre manifestazioni contro il Muos, degli
scorsi mesi, che hanno portato alla strumentalizzazione politica del
movimento ed al progressivo allontanamento di tanti cittadini».
«Nonostante la mancanza di fondi – fa sapere Di Domenico – tanti
cittadini si stanno organizzando da molte città siciliane con carovane
di auto per raggiungere Palermo. Sono, inoltre, in corso da giorni
assemblee all’interno delle scuole palermitane in stato di agitazione
sul tema del Muos in vista del corteo di sabato. Ne sono certo –
sottolinea – sarà un momento di pura gioia».
“Liberi e Sovrani” è dunque il motto che la Rete No Muos ha scelto come
filo conduttore dell’evento. Una dicitura netta chiamata a sottolineare
come la battaglia contro il Muos di Niscemi sia, in primo luogo, una
battaglia per la libertà e la sovranità di una terra che – spiega il
portavoce – «per troppi anni si è piegata alle volontà degli Usa,
accettata supinamente dalle istituzioni nazionali e regionali».
Il nodo delle contromanifestazioni non turba affatto i preparativi
dell’evento indetto per sabato: «Chi in queste ore invita i cittadini a
non partecipare al corteo – spiega ancora il portavoce della “Rete No
Muos” – non fa altro che dividere il fronte No Muos facendo soltanto il
gioco di Crocetta e degli Usa. Il corteo di sabato sarà il punto di
partenza per la costruzione di un movimento, finalmente trasversale e
libero da qualsiasi ideologia escludente, che sappia coinvolgere i
siciliani in una lotta che ancora non è persa ma che anzi è ancora tutta
da giocare».
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