di Antonio Pannullo (Secolo d'Italia)
Nuove violenze alle università scatenate dall’ultrasinistra dei
collettivi. La mattina del 15 maggio gli studenti Casaggì, l’attivissimo
centro sociale fiorentino di destra, era al Polo Universitario di
Novoli per svolgere la propria regolare campagna di propaganda in vista
delle elezioni universitarie del prossimo 21 e 22 maggio.
I militanti di Casaggì, sette, avevano allestito un banchetto, nel quale
era presente il materiale elettorale e le indicazioni di voto. Attorno a
mezzogiorno, circa una cinquantina di militanti dei centri sociali
antagonisti si sono radunati davanti al banchetto, distribuendo
volantini, gridando slogan e minacciando di passare alle vie di fatto se
gli esponenti di Casaggì non avessero immediatamente lasciato
l’Università che, a loro dire, non dovrebbe permettere ad un movimento
di destra di esprimere liberamente le proprie idee e candidarsi agli
organi di rappresentanza studentesca. Pur inferiori di numero, gli
studenti di Casaggì hanno scelto di rimanere al banchetto, perché
convinti del diritto di esprimere le loro preferenze.
Verso le 12,30 – mentre gli studenti di destra iniziavano a smontare il
banchetto per recarsi a pranzo nella mensa antistante – il gruppo
dell’estrema sinistra ha deciso di passare alle vie di fatto tirando
fuori caschi, catene, tirapugni e brandendo le cinture per colpire,
esattamente come facevano i collettivi democratici negli anni di piombo.
Ne è nato uno scontro fisico durato qualche minuto e avvenuto sotto gli
occhi di centinaia di studenti che stavano recandosi a pranzo.
Nello scontro un militante di Casaggì ha riportato una ferita al volto.
Il centro sociale ha immediatamente diramato un comunicato in cui scrive
che «ciò che è accaduto è inaccettabile da ogni punto di vista, perché
chi ha aggredito era armato ed è uscito da aule universitarie che sono
concesse dal rettore e dai vertici dell’Università a personaggi che non
le hanno restituite agli studenti, ma che le utilizzano per promuovere
odio sociale e politico». «Abbiamo il diritto – proseguono gli studenti
di destra – di fare propaganda e di vivere l’Università, da studenti e
da candidati alle elezioni, come tutti gli altri. Non è accettabile che
all’Università entrino persone esterne, magari armate, per creare il
caos e cercare di cacciare chi fa politica in altri schieramenti».
Infine, conclude Casaggì, «non sono accettabili le dichiarazioni di
alcuni organi di stampa, che senza aver verificato la notizia, hanno
parlato di rissa e di scontri, come se si fossero dati appuntamento due
gruppi contrapposti e non si fosse trattato di una vile aggressione
premeditata e vergognosa». Casaggì conclude il comunicato annunciando
che «non ha alcuna intenzione di abbassare la guardia e continuerà,
adesso e nei prossimi mesi, a svolgere nelle facoltà la propria attività
politica e cerchiamo di farlo con la dignità e il coraggio di sempre.
Dignità e coraggio: qualcosa che manca ai paladini dell’antifascismo».
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